Attacchi attraverso i Social: il sistema Russia
La guerra tra Russia e Ucraina si combatte anche a colpi di Social, e non si tratta solo di fake news. Quando sui Social gli ucraini hanno diffuso immagini sulle code sempre più lunghe ai bancomat, troll (provocatori online) e botnet (reti per gestire attacchi informatici) russi hanno alimentato il panico, con lo scopo di indebolire psicologicamente il popolo ucraino già abbastanza provato. In Polonia le organizzazioni che si occupano di combattere la disinformazione online hanno identificato centinaia di account che diffondono la propaganda russa: in una giornata media dall’inizio del conflitto si contano circa ottomila post con fake news o informazioni non corrette. Ma il numero pare sia molto superiore.
La disinformazione via Social è iniziata prima della guerra vera e propria: il Servizio diplomatico dell’Unione europea ha rilevato un aumento della propaganda anti-ucraina già a partire da novembre 2021, anche sotto forme particolarmente sofisticate. Per esempio, sono stati diffusi falsi annunci ucraini dove si chiedevano informazioni e immagini per fake news contro la Russia.
Ma se la Russia usa messaggi social misleading, l’Ucraina ha pe fortuna un sistema molto ben rodato e che aiuta noi occidentali a capire in tempo reale la situazione. La guerra di informazione si combatte a colpi di video, immagini, interviste reali e live, perché la verità è più efficace delle bugie che se scoperte diventano al contrario un boomerang.

La Sicurezza informatica russa vacilla
Famosa a livello internazionale e priva di rivali, la sicurezza informatica sovietica pare accusare i primi colpi. Se fino a poco tempo fa gli hacker del Cremlino erano riusciti a bloccare il sistema informatico di ministeri ucraini e privare dell’elettricità migliaia e migliaia di cittadini, ora le cose sembrano cambiate.
Internet e luce funzionano, anche le ferrovie continuano a portare profughi ucraini in Polonia e Ungheria e le istituzioni più importanti non sembrano essere indebolite dagli attacchi informatici.
Il gruppo Anonymous si è per esempio impadronito delle stampanti militari russe e ha stampato migliaia di A4 dove si spiega cosa sta davvero succedendo in Ucraina. Il collettivo ha lanciato il portale 1920.in che permette di mandare sms a numeri di telefono russi, al momento ne sono stati mandati 7 milioni, così come sono state hackerate 400 webcam usate dal Ministero della Difesa russo, oltre ad aver disturbato i siti del Cremlino, dell’azienda energetica, banche ed esercito.

Geolocalizzazione e app di appuntamenti
Google
e Tinder strumenti per combattere la guerra: chi lo avrebbe mai detto?
Google Maps in primis, attraverso il quale è stato possibile seguire il movimento dei mezzi e dei carri armati che si avvicinavano al confine ucraino prima ancora che Putin annunciasse l’invasione.
E poi anche Tinder, usato dai servizi segreti ucraini per ottenere dati sui movimenti delle truppe russe, di quei soldati che hanno l’app caricata sul proprio smartphone (Tinder ha come sua caratteristica principale quella di poter localizzare possibili partner geograficamente prossime).